di @MarcoBazz92
Quella bella personcina a modo che risponde al nome di Cospito Alfredo è stata condannata a 23 anni di prigione. Ebbene dopo la revisione del processo gli è stato tolto l'ergastolo.
Sicuramente le reazioni saranno state le più diverse. Ci sarà stato chi si è strappato le vesti dalla rabbia e chi avrà gioito per la commutazione della pena (ho ingigantito un po' le reazione scusate ma sicuramente è un po' più realistica la prima rispetto alla seconda). Ora bisognerà vedere se gli verrà revocato anche il famosissimo 41bis, il regime di carcere duro, dove si vive, anzi non si vive, senza nulla. Senza compagnia, senza libri, senza una fotografia dei propri cari, senza poter far nulla, con la luce accesa 24 ore su 24. Qualcuno lo ha paragonato ad una tortura (anche l'UE ci azzecca ogni tanto). Bene se il ministro Nordio revocherà il 41bis Cospito potrà usufruire delle attenuanti disponibile per i normali carcerati.
Tra tutte le azioni compiute dal nostro anarchico quella che, se così si può dire, gli può rendere onore è quella di aver portato alla ribalta, sulle prime pagine dei giornali, nelle aperture dei tg, il problema 41bis. Infatti i 6 mesi di sciopero della fame di Cospito servivano non per se, per la sua pena, ma per sensibilizzare le persone rispetto all'inefficenza, all' inutilità di questo sistema detentivo rispetto alla funzione che dovrebbe avere il carcere. Quella di rieducare chi ha sbagliato.
Io non condivido una virgola del pensiero di Alfredo Cospito. Una persona che usa la violenza per dimostrare la fondatezza delle sue idee fa ribrezzo. Ma è stato capace di mettere sul tavolo un problema da cui è ormai molto tempo che la politica in primis ma anche la società civile fuggono. E sembra che questa fuga continui per il prossimo futuro. Non dobbiamo ringraziarlo ma dovremmo porci qualche domanda noi.
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